Gestione della pesca
- bmotorimarini
- 5 set 2016
- Tempo di lettura: 1 min
I pescatori sfruttano gli stock ittici, che in genere hanno una capacità di riproduzione elevata, ma non illimitata. Se la pesca non viene controllata, si rischia l'esaurimento degli stock o la sostenibilità economica di questa attività. È nell’interesse di tutti disporre di un sistema di gestione della pesca al fine di
salvaguardare la riproduzione degli stock ittici per garantire un rendimento elevato nel lungo termine
porre le basi per un’industria redditizia
ripartire in modo equo le possibilità di pesca
conservare le risorse marine.
Lo scopo principale della gestione della pesca nell’ambito della politica comune della pesca (PCP) è garantire, ove possibile, livelli di catture elevati a lungo termine per tutti gli stock entro il 2015, ed al più tardi entro il 2020 (principio del rendimento massimo sostenibile). Un altro obiettivo di importanza crescente è ridurre al minimo o evitare le catture indesiderate e le pratiche dannose attraverso la graduale introduzione dell'obbligo di sbarco. La riforma della PCP ha introdotto nuove norme e una nuova struttura di gestione che pone l'accento sulla regionalizzazione e su una maggiore consultazione dei portatori d'interessi.
La gestione della pesca può assumere la forma di controllo dell’input o dell'output o una combinazione di entrambi. Il controllo dell'input comprende:
le norme sull'accesso alle acque – per controllare quali pescherecci hanno accesso a quali acque e a quali zone
controlli sullo sforzo di pesca – per limitare la capacità di pesca e l'utilizzo dei pescherecci
misure tecniche - per disciplinare l’uso delle attrezzature da pesca e i periodi di pesca.
http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/index_it.htm
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